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L'opera propone una disamina della filiazione, dalle modalità di accertamento, al rifiuto della madre di costituire un legame col figlio rimanendo anonima dopo il parto. Di questa tematica viene evidenziata anzitutto la trasversalità a tutte le ipotesi di dissociazione tra genitorialità biologica e genitorialità sociale. Inoltre questa scelta della partoriente implica come conseguenza l'adottabilità del nato e la sua impossibilità di conoscere la madre se non al compimento dei cento anni di età. È sul bilanciamento degli interessi della madre e quelli del figlio che si snoda l'analisi dell'istituto del parto anonimo, ripercorrendo l'iter giurisprudenziale nazionale ed europeo, che ha contribuito, nel totale silenzio del legislatore, a eliminare il carattere irreversibile della scelta di partorire in anonimato. Viene messo in luce in particolare il sistema francese che ha costituito un modello per il mutamento della concezione dell'istituto in oggetto nel nostro ordinamento. Infine si offre una comparazione con alcuni Paesi Europei in cui la scelta di partorire anonimamente non è prevista o lo è a differenti condizioni.